Ho 21 anni e le rivoluzioni, le ho sempre lette sui libri”. Questo era quello che avrei detto fino a qualche giorno fa o meglio, fino a tre giorni fa, quando insieme ad altre migliaia di giovani sono scesa in piazza a manifestare, a scioperare.
Ero un puntino, una voce di quella Generazione che venerdì, ha urlato che non ha intenzione di arrendersi agli stereotipi che ci vogliono “apatici, disinteressati, menefreghisti”.
Non siamo tante cose, ma Rivoluzionari e Affamati lo siamo.

Combattiamo le battaglie che ci toccano, usiamo le molteplici vie di comunicazione che il nostro tempo ci offre e, da venerdì, possiamo affermare che anche la piazza non ci dispiace.
Ci piace il caos e la gioia, ci piace urlare tutti insieme. Ci piace sentirci parte del cambiamento, ma soprattutto non ci interessano gli scettici che su Facebook ci danno dei fannulloni, perché tanto l’abbiamo capito che è tutta invidia repressa, speranza perduta, incapacità di ammettere che la cosiddetta “ Generazione Z” ha trovato il suo leader: Greta Thunberg. La sua voce.

Perché è quella alla fine che ci interessa, a noi non importa quello che rende diversa Greta da noi, per noi Greta non è inquietante, per noi Greta è l’Esempio.

Greta è l’emblema della nostra generazione, la generazione fluida, che non ama i le etichette, i confini, una generazione che costruisce le proprie battaglie, il proprio futuro giorno dopo giorno.

Una generazione pronta al cambiamento. UNA GENERAZIONE CHE SOGNA ANCORA. Una generazione politica, senza saperlo. Perché se credete che tutto questo non lo sia, state sbagliando.

La politica è Rappresentanza e Greta è la nostra bandiera. Lei, la ragazza dal cuore verde, che fa battere i nostri perché se c’è una cosa che ci ha insegnato, quella giovane donna con le trecce è che la tua voce conta. Sempre.
Le tue azioni possono cambiare il corso della Storia, solamente se trovi il coraggio di buttarti e lasciare che altre voci si uniscano alla tua.

Questa settimana abbiamo capito che questa generazione “Social” non è poi silenziosa come sembra e che ai leader del futuro, le barriere, i confini, gli stereotipi non piacciono.
Forse l’Era del Nazionalismo durerà meno del previsto, perché i venti rivoluzionari hanno volti di donne, forti e piene di speranza: Emma Gonzalez, Greta Thunberg, Malala Yousafzai….

Noi siamo pronti a seguirle. Voi?

Fatiha Quaratino

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