Ho scritto queste righe perché ritengo importante far sentire la vicinanza del Circolo PD di Limbiate nella straordinaria situazione che stiamo vivendo.
Nei primissimi giorni di questa emergenza, io stessa, non mi sono fatta spaventare dalle notizie, per carattere, non mi lascio catturare dall’ansia e affronto le difficoltà al meglio delle mie possibilità, ma i giorni sono diventati settimane e la nostra vita ha subito uno “stop” che mai mi sarei aspettata.

Ogni campo della nostra vita è stato toccato da questa emergenza, emotivo, lavorativo, sociale e le attività di “tutti i giorni” sono diventate faticose e dense di rituali, quasi medievali, di vestizione e distanziamento sociale.

Passato il primo momento di smarrimento la realtà ci ha ferito e lasciato sgomenti, catapultati in un “nuovo mondo” malato, angosciante e triste. La risposta a tutto questo la si può dividere in umana e politica.
La prima, portata avanti da chi si è trovato a dover fronteggiare il “mostro” sconosciuto e invisibile, medici e personale sanitario, ma anche insegnanti, forze dell’ordine, operai e cittadini che si sono messi al servizio del “bene comune” con piccoli e grandi gesti di vicinanza e amore per l’altro; la seconda, solo apparentemente più lenta, ha gettato le basi necessarie a gestire una situazione senza precedenti che tanto somiglia ad una guerra e che, con quest’ultima, ha in comune la paura di non salvarsi la vita e perdere tutto ciò che si ha e che si è costruito con fatica.

Come ho già detto, non ho voluto assoggettarmi o abituarmi alla paura, per quanto difficile, ed ho cercato di restare a disposizione del mio Partito, attenta agli accadimenti che si susseguivano giorno dopo giorno nella nostra Regione.
Prima ancora che da Segretario ho recepito le indicazioni governative da moglie, figlia, sorella e da cittadina limbiatese (fatemi dire che, se pur con i suoi limiti, sono contenta che al Governo, in questa situazione folle, ci siano dei nostri rappresentanti) dando fiducia a chi coordina l’emergenza anche nel nostro Comune.
Riguardo al nostro Comune, come Gruppo consiliare del PD, abbiamo scelto di operare al fianco del Sindaco, dimostrando il consueto e alto senso delle Istituzioni ed assumendoci la responsabilità di condividere le scelte partecipando alle decisioni, sia in materia di tutela sanitaria che riguardo alle modalità di distribuzione dei buoni pasto alle famiglie limbiatesi in forte difficoltà (grazie al contributo di 207mila euro arrivato dal Governo).

Certo, questi atti hanno avuto una regia nazionale che non si è lasciata andare a facile propaganda: hanno tutta la mia solidarietà coloro che svolgono compiti di aiuto e sostegno ma anche chi sta prendendo decisioni difficili in nome della salvaguardia di ogni cittadino e della sua salute, primo vero fondamento della vita di ognuno di noi.
Lo abbiamo visto bene, gli Ospedali, i Presidi Territoriali di prevenzione sanitaria ed i Centri dei medici di famiglia sono composti di donne e uomini di qualità, che meritano di essere valorizzati perché capaci di farsi carico della nostra sopravvivenza e della nostra paura.

È drammatico pensare che siamo arrivati al punto di risolvere un’emergenza sanitaria come questa, affidandoci solo alle doti eroiche di medici, infermieri e degli altri operatori sanitari quasi invisibili.
La Salute è un bene comune fondamentale e unico, un diritto, e la Sanità Pubblica è lo strumento con cui affermare questo principio irrinunciabile; nel prossimo futuro dobbiamo rafforzare l’impegno per condurre una battaglia che è sempre stata nelle nostre corde.
Bisogna impedire che, spente le luci sul Coronavirus, si torni alle vecchie politiche della destra lombarda, fatta di decenni di annichilimento della sanità pubblica con il solo obiettivo di favorire il profitto dei privati.

È giusto gestire l’emergenza e tutelare la salute di tutti ma è necessario, fin da ora, pensare a cosa accadrà nel prossimo futuro.
Il Decreto Cura Italia è, a mio avviso, lo sforzo di presa in carico da parte delle Istituzioni di ognuno di noi, del nostro piccolo mondo fatto di affetti, lavoro, sogni, perché “stare a casa” sia solo una sospensione, necessaria, ma momentanea della vita sociale ma soprattutto lavorativa di ciascuno.
Non è perfetto, non può stare al passo con i tempi del virus, non è sorretto dalla tecnologia che cede sotto il peso delle richieste, ma è il frutto del lavoro dei nostri rappresentanti che hanno risposto con grinta a queste settimane instabili e che certo devono rimanere concentrati sul presente e sul futuro per non vanificare gli sforzi fatti.
Sarebbe sciocco negarlo, stiamo collaborando con altre forze politiche, che non possiamo definire a noi vicine per sensibilità politica ma, come già detto, voglio pensare che il contributo di tutti sia in favore del Paese e della sua gente, anche di quella che avrà sempre una critica da fare, talvolta legittima qualche altra fuori luogo e inutile.

Il decreto del 17 marzo parla di “straordinaria necessità” riferendosi a tutti gli interventi di sostegno e implementazione delle risorse per affrontare la crisi, anche economica, che il COVID-19 ci lascerà ma queste parole mi fanno pensare a come sia di straordinaria necessità, in questo momento, anche il riconoscersi appartenenti all’umanità, che ha volti e lingue differenti, ma si trova ad affrontare un nemico comune, microscopico nella forma, capace però di incrinare le più macroscopiche certezze economiche e sociali di tutti noi.
Non posso dimenticare le parole di Papa Francesco che ci incita a trovare la “creatività dell’amore” e crede nella bontà degli eroi di tutti i giorni e di tutte le ore, chissà se queste preghiere troveranno un rinnovato terreno di crescita alla fine di questa grande prova di pazienza e fede.

In tutto questo susseguirsi di notizie, decreti, parole e idee per il futuro il Circolo del PD c’è, attraverso il lavoro dei nostri Consiglieri, il continuo e puntuale aggiornamento delle pagine social e del sito, il servizio di volontariato, il lavoro sul campo di alcuni di noi e la vicinanza umana e istituzionale a chi ha perso un caro in questa pandemia.
Sono sicura che ognuno di voi, con i propri strumenti e possibilità sta dando il suo contributo nel modo che più ci appartiene e che dobbiamo considerare un vanto, in silenzio, senza troppa pubblicità, non è tempo di propaganda e bastano i fatti a testimoniare il nostro impegno.

Nella mia breve esperienza di Segretario ho capito quante persone di cuore e di talento sono parte integrante del gruppo e quante danno il loro contributo come cittadini attenti e motivati anche senza frequentare la sede.
Tutti insieme rendiamo vivo il Circolo, in questo momento uno spazio senza pareti colmo di passione, riflessione, attenzione all’altro anche se a distanza.
Parafrasando le parole del nostro responsabile Organizzazione del Partito Democratico, Stefano Vaccari, oggi i Circoli possono essere quel filo sottile che unisce il Paese e tesse la rete delle relazioni, della buona informazione, del servizio in favore della propria comunità.

“Ce la faremo, insieme” non può essere uno slogan per noi, perché è quanto di più vero si può mettere in campo in questo momento.

La fase dell’emergenza finirà, presto spero, e quando entreremo nelle altre fasi ci sarà bisogno di empatia e resilienza, da parte di tutti noi che avremo il compito e la possibilità di essere per l’altro un aiuto concreto se riusciremo a vedere nell’altro noi stessi; intelligenza e buon senso da parte dei nostri rappresentanti territoriali e nazionali che possono imparare da questa esperienza l’importanza di una visione d’insieme, con obiettivi comuni e chiari, unita ad un rinnovato sguardo all’altro e a ciò che ci circonda.

Emergenza significa etimologicamente “emergere”, anche l’umanità deve uscire dalla pandemia con un salto evolutivo verso l’uguaglianza vera e la tutela della dimensione personale e relazionale di ciascuno, il “prima e dopo” non bastano più, deve esserci “l’adesso e il domani” consapevole, realmente creativo e generativo di nuove forme di “buon vivere” e, perché no, di economia e politica.

Molto ancora ci sarebbe da dire e argomenti di cui discutere, avremo tempo per farlo appena sarà possibile, per ora, chiudo questa lettera chiedendo a tutti di resistere, anche se lontani non siamo soli, il Circolo PD è virtualmente aperto e al servizio di tutti noi.

Viva l’Italia. L’Italia che resiste

Un caro saluto
Cristina Ursino, Segretario di Circolo del Partito Democratico di Limbiate

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