Che dice Meloni?
Le mamme resteranno mamme, almeno a Padova, per 35 bambine e bambini figli di coppie omogenitoriali. Il tribunale di Padova ha infatti respinto il ricorso della Procura che nella scorsa primavera aveva impugnato 33 gli atti di nascita registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, per riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri.
Se sembrerebbe scontato che la tutela dei minori è priorità intangibile e universale, siamo ancora a registrare l’ennesima sentenza che la ribadsica. Che ribadisca il diritto ad alcuni bambinbi di mantenere il proprio cognome, o di vedere riconosciuta la composizione della propria famiglia, che non è solo geniori, ma fratelli, sorelle, nonni, nonne, e tutti gli altri. Il diritto a non restare orfani se il genitore “legittimo” muore, di essere assistito, portato dal pediatra, preso all’uscita di scuola. Di non essere figlia o figlio di dei minori, di seire b.
In assenza di una legge che regolamenti e tuteli le coppie omogenitoriali e i propri figli, diritti e doveri, si è ricorso spesso all’adozione, per non lasciare che solo il genitore biologico sia legalmente riconosciuto. Molti sindaci, come quello di Padova, in questi anni hanno cercato di colmare il vuoto normativo iscrivendo anche il nominativo della madre non biologica nell’atto di nascita di figli nate in coppie omosessuali. Per garantire diritti. Perchè questi bambini ci sono.
“Ho sempre ritenuto di agire secondo coscienza e secondo i principi della Costituzione”, ha commentato il primo cittadino di Padova, Sergio Giordani. “Sono padre e nonno oltre che Sindaco e per me era impossibile immaginare che ci fossero bambini di serie A e bambini di serie B. Nessuno scontro con la Procura, che ringrazio. Ora spero che il Parlamento prenda atto con urgenza che esiste un grave vuoto normativo e legiferi per tutelare queste famiglie”.
“Da Padova arriva una bella notizia che conferma l’operato di un Sindaco coraggioso e capace di ascoltare la domanda di riconoscimento e giustizia”, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein. Ma, se “ancora una volta, la tutela delle bambine e dei bambini di famiglie omogenitoriali passa per un Tribunale”, è ora di sciogliere questo nodo, che ci vede fanalino di coda in ambito europeo e internazionale. “Sulla politica e sul Parlamento – ammonisce Schlein – grava una responsabilità importante: rispondere al monito formulato dalla Corte costituzionale fin dal 2021 e approvare una legge che riconosca pari dignità a tutte le famiglie. Il Partito democratico ha già depositato un disegno di legge che va in questa direzione, così come molte delle altre forze di opposizione. Cosa ha da dire il governo di Giorgia Meloni? Continuerà a fare muro o ci lascerà portare l’Italia in linea con gli altri paesi dell’Unione europea?”, chiede la segretaria dem. “Non possono continuare a ignorare e calpestare la dignità e i diritti di centinaia di bambine e bambini chiudendo gli occhi di fronte alla pluralità di modelli familiari che sono presenti nel nostro Paese”.
“Un atto di civiltà e di tutela dei minori figli e figlie di coppie di mamme, in un momento in cui l’Italia e questo governo in particolare, hanno deciso di calpestare i loro diritti – ha commentato Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno -. Non smetteremo mai di lottare per arrivare a quello che è già garantito in ogni paese occidentale: il diritto dei minori a vedersi riconosciuti legalmente entrambi i genitori dello stesso sesso”.