Anni di denunce non sono bastati a far comprendere quello che si sta realizzando oggi, e la sensazione ormai è che non si sa che pesci pigliare. Il dato di fatto, è che continuano ad esserci molti limbiatesi sprovvisti di medico di base, un ambulatorio situato a Varedo, quindi fuori dalla città e incertezza assoluta sul futuro, anche imminente.
Il problema è certamente da rispedire al mittente e cioè a Regione Lombardia per l’incapacità di promuovere la sanità a beneficio della monetizzazione della salute; in anni di governo di centro destra, sono stati distrutti i pilastri del sistema sanitario nazionale: territorialità delle cure, programmazione degli interventi, prevenzione, medicina di base.
Nel previsto incontro con il Sindaco prima e con i medici poi abbiamo approfondito la tematica e capito che di certo il problema è molto complesso e non risolvibile partendo dal livello locale, ma vogliamo che l’Amministrazione si faccia portavoce forte di questa criticità con gli organi competenti, ATS per prima.
Il nostro impegno è quello di tenere alta l’attenzione perché i medici hanno bisogno di maggiori risorse e meno burocrazia, sono costretti ad occuparsi di segreteria invece che di clinica, e in un periodo come questo non è accettabile!!!
I medici sono, prima di tutto, dottori di famiglia, persone che fanno il loro lavoro all’interno di una relazione d’aiuto, mai abbastanza valorizzata e sostenuta; vanno ascoltati perché hanno delle proposte valide che possono mitigare gli effetti della gestione disastrosa regionale e gettare le basi per una riforma vera della medicina di base.
Restiamo in attesa... Continueremo però a stare attenti a quanto accade a tutti i livelli ci aspettiamo che il Sindaco e l’Amministrazione si attivino con servizi di supporto ai cittadini, come l’accompagnamento gratuito delle persone che ne hanno bisogno presso l’ambulatorio di Varedo, meglio sarebbe mettere a disposizione spazi per accogliere un servizio CAD (continuità assistenziale diurna) anche nella nostra città.
C.Ursino