Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Pd.

“Se in due anni e mezzo il Pd è cresciuto significa che siamo sulla strada giusta”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Pd. A proposito dei sindaci progressisti convocati a Bologna, “da luglio – spiega Taruffi -, con Stefano Lorusso e Matteo Lepore, stavamo lavorando a questo evento che abbiamo deciso di agganciare all’assemblea Anci. Prescinde da quanto è successo nelle ultime settimane ed è stato molto importante per discutere proposte e metodo di lavoro che dimostrano come l’alternativa alla destra nei territori esiste già“.

“Alle parole di Prodi – afferma ancora Taruffi – noi prestiamo sempre massima attenzione e i suoi suggerimenti sono preziosi. Credo però sia utile guardare i numeri e non penso si possa definire in difficoltà un partito che recupera voti. Che aumenta i tesserati del 20% e pure il 2 per mille: oggi in 628mila hanno scelto il Pd, non ci sono paragoni con nessun’altra forza politica, e sono in prevalenza persone con redditi medio-bassi. Mi pare un riconoscimento del lavoro fatto fin qui, da parte di quel pezzo di società che intendiamo rappresentare. Segnali di una fiducia crescente”.

Le strategie per battere il centrodestra, sono quelle “innanzitutto” di “riportare al voto chi non ci va più. Dopodiché tutto quello che aiuta a rendere più solido il centrosinistra è benvenuto”. Quindi, a proposito della linea della segretaria, “ci sono i risultati e c’è una coalizione che prima non esisteva. Bisogna insistere, continuare ad allargare per recuperare quel 2-3% che ci separa dal centrodestra”.

“I rapporti con” i riformisti “in questi anni, sono sempre stati all’insegna di una gestione unitaria del partito che non si è volatilizzata”, spiega ancora, prima di precisare che “piuttosto che c’è qualcuno che si è chiamato fuori dalla gestione unitaria. Dopo le elezioni regionali, ci sarà il tempo e il modo di discuterne nelle sedi deputate”. Se sia verosimile l’ipotesi dianticipo del congresso, Taruffi risponde “vedremo”, mentre sull’iniziativa di Montepulciano respinge nettamente l’ipotesi che si possa trattare di un commissariamento.  “Non solo non è ostile ma la segretaria ha chiesto che diventasse un appuntamento di tutta la maggioranza che l’ha sostenuta, perciò sarà presente e concluderà i lavori”.

Sulla legge elettorale, il responsabile organizzazione dem dice: “Vedremo che proposta faranno, ma io non credo che la si debba cambiare”, mentre sulla scelta del candidato premier “troveremo una soluzione. Alle elezioni andremo uniti, l’errore di dividerci il centrosinistra non lo farà mai più”.

Alle politiche ci sarà “una coalizione ampia di centrosinistra e in grado di battere la destra, sul modello di quella che ha già vinto nelle città e nelle regioni. È la ragione per cui Giorgia Meloni vuol cambiare la legge elettorale”. Ma quello che è chiaro è che “alle elezioni andremo uniti, l’errore di dividerci il centrosinistra non lo farà mai più“, conclude.

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