La coalizione formata dal Partito Democratico e dalle liste civiche Su la testa per Limbiate e Limbiate Solidale sostiene la candidatura di Giancarlo Brunato a Sindaco della nostra città.

Giancarlo Brunato è una persona che si è sempre “data da fare”, in chiave politica, in tempi diversi ha ricoperto due mandati di Consigliere comunale ma, soprattutto, in chiave sociale sia dal punto di vista di lavoro imprenditoriale in cooperative sociali di inserimento lavorativo, sia da quello di volontario impegnato nella scuola come presidente per anni del consiglio di istituto e nella promozione dell’aggregazione dei giovani nell'associazione genitori. I

l programma elettorale della coalizione che lo sostiene ha degli obiettivi precisi:

  1. Vogliamo migliorare la qualità della vita nel Comune di Limbiate incrementando il livello di istruzione e formazione, le opportunità di lavoro, il reddito delle famiglie.

  2. Donare un volto e un'anima riconoscibili a Limbiate: una città aperta al futuro, innovativa, in fermento. Aumentare la qualità e la fruibilità degli spazi pubblici per renderla un luogo bello, sicuro, vivo e piacevole in cui è desiderabile vivere.

  3. Sviluppare una cittadinanza attiva e partecipata, migliorare la qualità dei servizi al cittadino, la loro prossimità e accessibilità con un particolare attenzione per i più fragili.

Crediamo che a Limbiate serva molto di più di qualche ritocco, di innumerevoli interventi isolati e piccole migliorie. Gli sforzi devono andare oltre l'ordinaria amministrazione. Abbiamo in mente un progetto strategico coerente e di ampio respiro, affinché la città possa CAMBIARE VERAMENTE.
Vogliamo creare le condizioni per migliorare significativamente la qualità della vita dei cittadini, e perché ciò avvenga è necessario che tutte le scelte, gli interventi e gli investimenti da realizzare vadano nella stessa direzione e siano parte di una visione lucida della città.

logo citta di tuttiLA CITTÀ DI TUTTI, solidale in tutti i sensi, ma anche aperta alla modernità e attenta all'ambiente. Una città in fermento, ricca di occasioni di sviluppo. Siamo consapevoli che non si tratta di un processo rapido, ma siamo convinti che sia l’unica strada possibile per valorizzare i molti aspetti positivi del nostro territorio e per proiettarci verso un futuro di prosperità.
Pensiamo ad una città che sia una comunità, dove gli abitanti interagiscono tra di loro, ma anche con il contesto urbano allargato, i paesi vicini, le relazioni con gli altri comuni.
La differenza tra una città e una comunità è nella confluenza tra organizzazione (la città) e le relazioni tra le persone (la comunità): una buona politica locale deve tener conto di questo sincronismo.

La città può essere bella fuori perchè si presenta ben arredata e pulita, ma è necessario che sia anche bella dentro, investendo sulle necessità delle persone che la abitano.

In termini semplici significa:

  • Pensare ai reali problemi delle persone (la povertà economica e culturale, il lavoro, il disagio relazionale e scolastico dei giovani, la solitudine dei nostri anziani. Questioni che, a partire dalle relazioni sociali, chiamano in causa tutte le istituzioni territoriali;

  • Tenere conto dell’invecchiamento della nostra popolazione, del suo isolamento, della inadeguatezza dei servizi socio-sanitari pubblici ma anche dei servizi di relazione, di quartiere, di partecipazione.

  • Coinvolgere tutti gli ambiti istituzionali e associativi per “capire” il contesto giovanile, non solo per produrre servizi, ma per produrre coinvolgimento, cultura e responsabilità civico-sociale. Scuole, Associazioni sportive e Associazioni Culturali devono diventare il perno di questo percorso-progetto; nonché, beninteso, le associazioni artigianali e imprenditoriali, perché rappresentano il legame necessario per la formazione delle giovani generazioni.

  • Conoscere il reale bisogno sociale emerso e non emerso nel panorama limbiatese che risulta essere il più povero (economicamente e socialmente) di tutta la provincia di Monza Brianza

  • Valorizzare e qualificare i quartieri, anche attraverso le associazioni lì presenti facendole diventare attrici di progettazione dal basso e mettendo a bilancio risorse gestibili direttamente da chi progetta e investendo perché negli stessi quartieri possano riprendere attività commerciali e sportelli di servizio ai cittadini come banche, poste e negozi di prossimità

  • Incrementare le relazioni tra Amministrazione e cittadini in una relazione reciproca di sostegno e valorizzazione in cui vengano coinvolte le associazioni, i commercianti e tutti gli attori del territorio che possono dare un contributo efficace e duraturo alle politiche di sviluppo della città.

  • Investire nei trasporti, nodo irrisolto da sempre.

  • Sviluppare il tema della interculturalità con l’obiettivo di coinvolgere e responsabilizzare al bene comune anche le famiglie e le persone di etnia diversa, che ormai a Limbiate rappresentano il 10% circa della popolazione.

  • Prendersi cura delle tante aree dismesse per creare progetti di riqualificazione residenziale, paesaggistica, ambientale

  • Limitare al minimo necessario il consumo di suolo e nel contempo fare un’analisi finalmente realistica del tema degli appartamenti sfitti e del loro impatto sulla questione immobiliare

  • Rendere il territorio ancora più fruibile dal punto di vista ambientale, aumentando e migliorando la rete delle piste pedonabili e ciclabili e la sicurezza nei centri abitati.

1. Vogliamo migliorare la qualità della vita nel Comune di Limbiate incrementando il livello di istruzione e formazione, le opportunità di lavoro, il reddito delle famiglie

  • Soltanto 13% dei giovani Limbiatesi è laureato (media regionale 24%)

  • Il reddito pro capite cittadino è il più basso della provincia di Monza Brianza

MIgliorare questi dati consentirebbe alla nostra città di migliorare la qualità di vita delle famiglie limbiatesi.

Per questo vogliamo aumentare il livello di istruzione e le competenze utili per le opportunità di lavoro e agevolare l'autoimprenditorialità.

Per farlo bisogna incrementare il numero dei qualificati, diplomati e dei laureati favorendo il passaggio di competenze utili per l'ingresso nel mondo del lavoro e per stimolare l’autoimprenditorialità giovanile.

Dobbiamo creare una rete territoriale per l'istruzione e la formazione finalizzata a diminuire la dispersione scolastica partendo naturalmente dalla scuola, dai servizi scolastici, ma anche da tutta la comunità rafforzando la collaborazione tra Comune, scuole, comitati genitori e associazioni locali e aziende.

L’investimento infrastrutturale ed il percorso di digitalizzazione nei plessi scolastici deve proseguire così come il potenziamento dei progetti di psicologia scolastica per aiutare gli alunni più fragili, i docenti e le famiglie. Vogliamo anche creare percorsi "ponte" per agevolare il passaggio tra i percorsi scolastici riducendo la perdita di annualità.

La scuola deve essere arricchita dalla comunità che le sta intorno, aprendosi al territorio, alla società civile, alle aziende locali, confermando quel ruolo di “educatore” di cui è portatore basilare ed aprendosi al territorio, alla società civile e alle aziende locali.

Le associazioni locali e di volontariato, comprese le parrocchie, sono coinvolte per organizzare attività di aiuto compiti, progetti di sostegno oltre a proporre un “servizio civile” scolastico che aiuti gli studenti ad entrare in contatto con le realtà associative e di volontariato del territorio.

Le aziende del territorio possono poi assumere un ruolo di guida ed orientamento al mondo del lavoro. Le attività commerciali sono essenziali per l’animazione del paese. Vogliamo promuovere lo sviluppo economico locale attraverso l’ascolto e il coinvolgimento dei commercianti in iniziative collettive che favoriscano un nuovo sviluppo dei quartieri attraverso il commercio di prossimità che tanto ci ha sostenuto ed aiutato nei primi momenti dell’emergenza sanitaria.

Limbiate per molti anni ha avuto lo sportello “Informagiovani”, un punto di riferimento per le opportunità culturali, formative e lavorative giovanili. Vorremo proporne una versione 2.0 per agevolare l’accesso a strumenti di sostegno agli studenti (borse di studio, prestiti d’onore, esperienze di studio all’estero) e per l’orientamento scolastico che va strutturato creando una equipe di orientatori che lavorino a stretto contatto con le istituzioni scolastiche e formative valorizzando le eccellenze, non solo di tipo “scolastico”, ma in tutti i campi delle arti e dello sport, ed in generale nei talenti. Bisogna sviluppare progetti di orientamento e assessment di competenze personalizzati e cogliere le esigenze del mondo che cambia tramite l’attivazione di postazioni di coworking per giovani professionisti che si rendano disponibili a collaborare con le associazioni, comune, scuole e la promozione di progetti di economia finanziaria dedicati ai giovani per favorire l’indipendenza economica e per stimolare l’autoimprenditorialità

Tre azioni simbolo per attuare quanto sopra:

  1. Aprire una sede ITS (Istituto Tecnico Superiore) presso il polo scolastico di Mombello con la partecipazione attiva del Comune attivando contatti con le fondazioni ITS e le scuole per trovare gli spazi della sede

  2. Aprire una Sede di Servizi per il lavoro attivando contatti con Enti accreditati per i servizi al lavoro e coinvolgendo le realtà associative imprenditoriali e datoriali per raccogliere i fabbisogni occupazionali ma in stretta e ovvia collaborazione con i servizi già consorziati con altri comuni perché il tema lavoro non si può più circoscrivere a singole realtà territoriali.

  3. Aprire uno sportello EUROPA, che si occupi di progettazione europea, regionale o nazionale per intercettare risorse utili a realizzare progetti finalizzati allo sviluppo economico

2. Donare un volto e un'anima riconoscibili a Limbiate: una città aperta al futuro, innovativa, in fermento. Aumentare la qualità e la fruibilità degli spazi pubblici per renderla un luogo bello, sicuro, vivo e piacevole in cui è desiderabile vivere.

  • Nella percezione comune Limbiate è spesso descritta come una città disordinata, senza un centro cittadino e con numerose “ferite urbanistiche” come CRAL, Antonini, Ville Storiche abbandonate, ex cave

  • La vita culturale della città, le occasioni ed i luoghi di intrattenimento,sport, svago e di aggregazione hanno bisogno di essere potenziate.

La città come luogo e spazio da vivere ed i relativi servizi sono il tema di questo secondo obiettivo. Vogliamo cercare di dare una risposta alle osservazioni che da sempre vengono fatte a Limbiate: “non c’è un centro”, “non c’è niente da fare”. La pianificazione urbanistica della città deve assumere un orizzonte temporale di lungo periodo per consentire una gestione efficiente delle risorse pubbliche e la realizzazione di progetti utili alla città.

Abitare una città non è solo avere una casa, un lavoro, degli amici o familiari su di un territorio ma è avere le proprie radici, luoghi del cuore e ricordi che accompagnano ognuno di noi negli anni, anche quando ci allontaniamo dall’ambiente conosciuto. Limbiate ha una storia di migrazione, durante il boom economico ha accolto famiglie provenienti da diverse regioni d’Italia, in cerca di lavoro e di un posto da chiamare casa, si è sviluppata ed è cresciuta attorno alle grandi aziende del territorio in tempi di lotta operaia e grandi ambizioni. Oggi la città, cresciuta in termini numerici anche grazie alla presenza di nuove migrazioni, sembra non riuscire a trovare nuovi e moderni margini di sviluppo e crescita, quella stessa storia sembra bloccarne il desiderio e la capacità evolutiva in un tempo in cui cambiare è più necessità che scelta.

Abbiamo bisogno di rivitalizzare la città, renderla più fruibile, viva e attraente stimolando il recupero del patrimonio edilizio e il miglioramento della qualità delle abitazioni; trasformando il nostro patrimonio verde in valore ed elemento caratterizzante del territorio cittadino, non solo parchi pubblici, ma luoghi di incontro e socializzazione che valorizzano persone e quartieri. Limbiate “vanta” molte aree dismesse e siti storici che, fino ad ora, non sono state riqualificate, scheletri di un tempo passato che non riescono ad integrarsi nel presente. Vogliamo restituire a questi spazi il giusto valore, conservando, dove possibile, e sviluppando nuove progettualità, laboratori di sperimentazione sociale e urbana alimento della relazione tra cittadini e territorio in luoghi nuovamente attrattivi e vitali.

La geografia a “quartieri” di Limbiate implica una pianificazione territoriale attenta e specifica che possa stimolare il recupero del patrimonio edilizio e il miglioramento della qualità delle abitazioni valorizzando la grande quantità di verde pubblico e la presenza del Parco Groane, elemento caratterizzante del territorio.

Territorio, rigenerazione urbana, centro città e quartieri

Il lavoro portato avanti con l’attuale Piano di Governo del Territorio deve continuare ed essere completato da un’analisi reale degli appartamenti sfitti a Limbiate propedeutica alla definizione di una politica abitativa che possa poi informare le scelte relative al consumo di suolo cittadino dalle quali non possono mancare le idee per il recupero dei tanti luoghi abbandonati presenti in città.

Serve aprire il confronto e la partecipazione sul destino e l’utilizzo del Parco Antonini per evitare che ogni “interessato” vada per la sua strada senza una visione comune. Lo stesso schema deve essere utilizzato anche per la destinazione del Parco Villa Medolago e Villa Mella e in generale per la riqualificazione delle aree urbane degradate rendendole laboratori di sperimentazione sociale, tutto ciò in partnership stretta con il Parco delle Groane, consorzio di cui il nostro comune è partner importante.

Serve determinare un budget dei quartieri nel quale far confluire progettazioni mirate al miglioramento dei quartieri stessi, coinvolgendo le associazioni territoriali presenti, le parrocchie, le scuole; e rilancio delle attività commerciali di “paese”, svincolate dai centri commerciali, anche perché svolgono una funzione sociale di servizio di prossimità.

Rimettere sportelli di servizio, poste e istituti bancari, soprattutto per l’agio delle persone anziane La città di Limbiate gravita naturalmente intorno a Milano. E’ necessario un importante investimento sui trasporti sulle direttive principali e anche all’interno dei confini cittadini. Il traffico in città deve diminuire favorendo una mobilità sostenibile attenta all’ambiente e anche alle necessità dei cittadini. È tempo di accelerare il cantiere della Metrotranvia verso Milano ed assicurare che anche il tratto Varedo-Mombello abbia certezza di essere costruito. Contestualmente devono essere valutate le possibilità di una tratta trasversale di servizio pubblico navetta tra le stazioni delle Ferrovie Nord (Cesano-Bovisio-Varedo) con la stazione Nord di Bollate.

Vanno inoltre valorizzate ed implementate le vie di comunicazione ciclopedonabili lungo il Villoresi ma anche nel tessuto urbano Limbiatese sostenendo la mobilità dolce come una vera alternativa alle auto.
Migliorando contestualmente quelle piste interne alla ciclabilità cittadina che oggi sono piuttosto ridotte.

Il Piano Urbano del Traffico deve essere attuato prevedendo la riduzione della velocità massima nei centri abitati dei quartieri maggiormente esposti e rivedendo alcuni percorsi alternativi per la riduzione del traffico urbano

Educazione ambientale come cultura della cura e dell’interesse per il luogo nel quale si vive. Per diffondere questa cultura proponiamo di continuare la politica del ciclo integrato dei rifiuti promuovendo, contestualmente programmi mirati, ma continui e qualitativi, di educazione ambientale nelle scuole e nei quartieri (tramite i gestori e/o tramite la scuola e le associazioni del territorio). Un’azione importante è quella di promuovere il tema del riuso presso la piattaforma ecologica, come quello di considerare l’utilizzo di acqua di prima falda in alcuni contesti.

Per cambiare la percezione di città brutta e addormentata vogliamo aumentare le opportunità culturali delle città e promuovere maggiormente l’attività sportiva e aggregativa investendo anche nei luoghi dedicati della città come biblioteca e centro sportivo/parchi cittadini valorizzando il ruolo e l’esperienza dell’Ufficio Cultura e della Biblioteca affinché funzionino come regia e coordinamento del cartellone culturale cittadino.

Le molte Associazioni culturali e di Promozione Sociale devono diventare interlocutori importanti e essere coinvolti nella co-progettazione della vita della città perché:

  • possano essere riattivati, rivitalizzati e meglio organizzati i tavoli di programmazione delle attività culturali per programmare, con continuità, attività culturali (mostre, concerti, manifestazioni) aperte alle diverse fasce di età – coinvolgendo associazioni culturali e scuole del territorio

  • possano essere coinvolte le scuole non solo come fruitori

  • contestualmente va valorizzato il rapporto con le parrocchie e gli oratori, anche e soprattutto in funzione educativa

  • possa essere sfruttato e gestito meglio il Teatro Comunale con la stesura di una stagione teatrale più ricca e aperta anche alle compagnie territoriali

Promuovere lo sport, a tutti i livelli e per tutte le età, come veicolo di socialità e diffusione di valori importanti per far crescere una comunità come il “gioco di squadra”, l’inclusione, la collaborazione e il sostegno reciproco. Per fare questo è necessario coinvolgere le Associazioni sportive del territorio organizzando insieme momenti di gioco, conoscenza degli sport e attivazione delle risorse cittadine.
Promuovere l’accesso alla pratica sportiva attraverso voucher per lo sport e la ridiscussione delle tariffe con la piscina soprattutto per le famiglie in condizione di disagio economico e le persone fragili oltre a rivitalizzare i giochi studenteschi quale momento di integrazione tra le scuole e di attività fisica.

Promuovere e sostenere uno sport diffuso, più luoghi in cui praticarlo, meglio gestiti e fruibili, maggiori opportunità per tutti di trovare spazi nei quali incontrarsi per fare sport ma anche per stare insieme.

Tre azioni simbolo per attuare quanto sopra:

  1. Centro Sportivo e parco ideale: Il centro sportivo deve diventare punto di aggregazione per i giovani e per le famiglie del nostro territorio in un’ottica di una forte integrazione, anche didattica, con la scuola media Leonardo da Vinci; il centro di Via Tolstoj come luogo di incontro, di pratica sportiva e di socializzazione per le famiglie e per tutti i cittadini; un luogo dove si incoraggi la pratica sportiva intesa come parte integrante dello sviluppo umano delle persone. Il nuovo centro potrebbe offrire intrattenimento a tutti grazie all’area feste accessibile alle associazioni e ai cittadini di Limbiate oltre a strutture sportive e ricreative accessibili e aperte. Inoltre vogliamo sviluppare un modello di parco cittadino ideale che possa essere replicato (almeno uno per quartiere) e che contenga una struttura ricettiva, spazi attrezzati per il gioco inclusivo e ogni altro elemento che la cittadinanza voglia proporre.

  2. Centro città: apertura di un tavolo di lavoro che coinvolga cittadini, associazioni, commercianti e professionisti per creare un gruppo di lavoro cittadino che duri nel tempo e conosca e prenda a cuore le possibili soluzioni.

  3. Rigenerazione degli spazi:

    Villa Medolago-Attanasio:
    deve necessariamente integrarsi con la presenza e la funzione di Villa Mella. La sua destinazione deve essere decisa tramite una consultazione con la cittadinanza e non può essere l’idea di un singolo. Il ricordo che porterà con se deve diventare l’ispirazione per l’utilizzo della Villa e del suo parco.
    Attenzione agli altri, al mondo, alla storia e alla cultura devono essere i valori che guidano la rigenerazione di questi spazi per farli diventare un elemento caratterizzante della città per i giovani e per il suo futuro.

    Sistema dei parchi urbani: un’idea da rilanciare per la congiunzione dei parchi cittadini, partendo dalla parte SUD del paese per arrivare fino a Mombello e alle Groane, con percorsi camminabili e per grandi e piccoli (la passeggiata delle famiglie)

    CRAL:
    uno spazio da restituire alla cittadinanza tramite un percorso di co-progettazione che non può prescindere dalla sua dimensione storica, ricreativa, culturale e sportiva, ed in tal senso vanno previsti gli investimenti di riqualificazione. Associazioni sportive, culturali e sociali che possano utilizzare il CRAL per scopi di inclusione sociale con un’attenzione specifica a realtà che crescono sempre di più come lo sport dedicato ai disabili. La nostra idea è quella di proporre il CRAL come possibile hub provinciale anche per sport para-olimpici.

    Antonini: è necessaria una cabina di regia superiore ai vari enti “proprietari” dell’area per evitare che ognuno vada per la sua strada senza una visione comune e senza coordinamento. Vanno ripresi i contatti con tutti gli enti coinvolti e con la sovraintendenza ai beni storici per superare i vincoli che, da ormai troppo tempo, impediscono qualsiasi investimento sull’area. I servizi esistenti svolgono con impegno la propria opera di cura ma è necessario progettare nuovi interventi di riqualificazione e sviluppo che contemplino anche la salvaguardia dello storico Parco Verde e lo sviluppo del Parco Agricolo e Botanico. Tutto questo può diventare un’occasione di integrazione con la Scuola Agraria che potrebbe incrementare sempre più il proprio livello di eccellenza. Riteniamo anacronistico riproporre progettualità che si rifanno al passato come le due REMS che Regione Lombardia vuole realizzare all’interno dell’ex Antonini. Ciò detto senza dimenticare la memoria storica dell’area che deve essere preservata anche sviluppando progettualità a carattere storico culturale con il Museo della storia della salute mentale in Italia.

    Greenland: Su quest’area pensiamo ancora a quanto sia necessario avere un progetto di sviluppo, alternativo a quella presentata finora, che preveda il rilancio dell’area come luogo dedicato all’educazione ambientale, alle famiglie, allo sport e alla natura. Per vivere il parco è necessario che l’area, possa ospitare un agriturismo, un punto di noleggio di biciclette, un incubatore per start up a vocazione agricola, una fattoria sociale e un luogo di partenza per le ippovie, camminate a cavallo che colleghino i tanti maneggi della zona.

3. Sviluppare una cittadinanza attiva e partecipata, migliorare la qualità dei servizi al cittadino, la loro prossimità e accessibilità con un particolare attenzione per i più fragili

  • Limbiate conta una storia di povertà che è ormai strutturale specialmente per alcune famiglie che si trovano da generazioni in questa situazione. indicatore di scarsa mobilità sociale che blocca lo sviluppo del paese tutto

  • Il reddito pro capite cittadino è il più basso della provincia di Monza Brianza

  • Limbiate è il paese della provincia con la maggiore percentuale di cittadini di origine straniera

  • A Limbiate sono carenti Medici e Pediatri e non vi sono presidi sanitari pubblici, se non alcuni servizi presso il Corberi.

Compito istituzionale del comune è quello di pensare ad una comunità di persone, senza discriminazioni e senza differenze di ceto; sviluppare una comunità che ascolta, crea relazioni sociali, un comune che si occupa dei suoi cittadini.

Una prima funzione è quella di agire come casa comune per tutti i cittadini, dove rivolgersi in caso di necessità o aiuto sulla base di una relazione di dialogo e ascolto migliorando il rapporto e la comunicazione tra cittadino e amministrazione pubblica.

Lo sforzo da portare avanti deve comprendere una ulteriore digitalizzazione della Pubblica Amministrativa, da portare avanti in maniera inclusiva senza dimenticare chi possiede meno mezzi e strumenti e soprattutto coinvolgendo gli anziani con uno sportello di “alfabetizzazione digitale” loro dedicato.

Si deve continuare poi con uno stile comunicativo aperto e trasparente rivolto alla conoscenza e alla condivisione piuttosto che alla celebrazione e alla propaganda. I dati e le statistiche circa le attività del Comune e in relazione alla città devono essere pubblici e accessibili ai fini di comprendere la reale situazione del comune.

Nuovi e più efficienti Sportelli al servizio del cittadino che diano informazioni e guidino le persone verso i servizi più strutturati, in grado di rispondere alle necessità, sono un altro punto del nostro impegno per la città perché crediamo nel dialogo con l’Amministrazione aperta e competente che non demanda “ad altri” il problema e se ne fa carico sfruttando strumenti e risorse che non vanno inventate ma usate di più e meglio.

Vogliamo progettare e realizzare momenti di condivisione e partecipazione cittadina perché, certamente in modo più elaborato e “faticoso”, possiamo sviluppare la cultura della cittadinanza attiva che incrementi la percezione di ognuno di noi di appartenere ad una comunità e ad un territorio.

È fondamentale la consapevolezza e la conoscenza del contesto sociale intrinseco del comune soprattutto in relazione ai temi di fragilità presenti del contesto: povertà, vulnerabilità sociale, discriminazione sociale, tutela delle persone più fragili (minori, anziani, disabili) e programmare interventi per “incontrare” queste problematiche dando ascolto in primo luogo alle famiglie che vivono ogni giorno questi problemi.

È altrettanto fondamentale, oggi, fare parte di consorzi pubblici territoriali con altri Comuni che sviluppano congiuntamente politiche di assistenza, integrazione, attivazione di servizi alla persona, sviluppo di servizi per la ricerca del lavoro per soggetti deboli, in un'ottica di collaborazione e di proposte di sviluppo.
Partecipare quindi attivamente al tavolo WELFARE della provincia di MB.

Il comune inoltre deve porsi da “coordinatore” delle risorse del volontariato e delle organizzazioni del terzo settore, compreso le parrocchie, nella programmazione e progettazione dei servizi alla persona grazie anche a delle risorse dedicate e all’attivazione di una struttura progettuale in grado di intercettare fondi per progetti di promozione sociale, culturale, assistenziale.

Bisogna incrementare la percezione di appartenere a una comunità e a un territorio; Potenziare i servizi sociosanitari e di welfare e renderli fruibili dai cittadini avendo cura di METTERE al centro LA PERSONA, non il servizio.

Va rivalutato il modello dell’integrazione socio-sanitaria e della medicina di base ritornando al concetto della “vicinanza” alle persone vulnerabili, in difficoltà, della presenza di servizi “sul territorio” siano essi sociali o sanitari; questa è la sfida del nuovo welfare che dovrà contare anche sul coinvolgimento dei vari soggetti presenti, istituzionali, associativi, volontari, e delle parrocchie

Quattro azioni simbolo per attuare quanto sopra:

  1. Risolvere il problema (con Regione e ATS) della difficoltà al reperimento di nuovi medici di base e rilancio della medicina di base, della medicina domiciliare. Individuazione e sostegno di uno spazio pubblico da utilizzare come poliambulatorio cittadino.

  2. Emporio della solidarietà: sperimentazione di nuove soluzioni al problema della povertà agendo a 360 gradi come comunità educante e promuovendo prese in carico personalizzate e risposte dignitose come gli empori della solidarietà e iniziative come housing first.

  3. Servizi domiciliari e sportello badanti; servizi domiciliari socio-sanitari, del supporto dei care-giver e del contributo delle cosiddette “antenne sociali”, volontari che si prendono carico delle difficoltà delle persone.

  4. Attivare uno sportello di mediazione culturale, strumento fondamentale in questa fase storica di spostamento di importanti flussi migratori, per rilanciare le relazioni interculturali, e dare dignità di cittadinanza alle associazioni etniche presenti attraverso tavoli di lavoro, progettazioni comuni, e feste come la “festa dei popoli”.

Scarica il programma di Giancarlo Brunato pdf

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