Grazie a Vigili del fuoco, Protezione Civile, personale di Vigilanza e Guardie Ecologiche Volontarie, è stato finalmente spento il devastante incendio nel Parco.

Ora è il momento di accendere una seria discussione sulle Groane.
Per anni ci sono stati Sindaci che, per le loro campagne elettorali, hanno strumentalizzato il problema dello spaccio di droga, come se fosse il problema del Parco delle Groane e non invece quello di una società "malata" e di un territorio fuori controllo.

Il tutto con il solo scopo di nascondere un enorme errore di Regione Lombardia, non aver dato gambe al nuovo Parco.

Dal 2018, infatti, il territorio del Parco delle Groane è raddoppiato grazie alla fusione tra le Groane e il Plis della Brughiera Briantea.

Si è arrivati a dover gestire un'area di quasi 8.000 ettari, un territorio vastissimo, che però non ha potuto contare su una sola risorsa di personale in più.
E questo, come capirebbe anche un bambino, ha prodotto un enorme problema, non solo dal punto di vista della manutenzione e della progettualità, ma soprattutto nella capacità di vigilanza e controllo delle aree boschive.

7 vigili c'erano e 7 sono rimasti.

  • Il problema del Parco delle Groane non è quindi lo spaccio, ma la mancanza di personale di vigilanza per controllare gli inneschi degli incendi.
  • Non è lo spaccio, ma le difficoltà di realizzare un invaso nel quale immagazzinare acqua immediatamente disponibile per spegnere incendi.
  • Non è lo spaccio, ma avere risorse per fare più manutenzione dei boschi.

Ed allora, nelle prossime campagne elettorali, si parli di questi temi e non si continui ad alimentare la falsa immagine del Parco della droga.

I consiglieri del Parco delle Groane.
Rosella RONCHI 
Carla TESTORI 
Sandro ARCHETTI

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