Rosa Sessa a nome dell'ANPI di Limbiate
Care concittadine e cari concittadini,
ho l’onore di pronunciare, a nome della sezione ANPI di Limbiate, il discorso in occasione di questa ricorrenza fondamentale per il nostro Paese e ho deciso di raccontarvi cosa significa per me essere partigiani oggi, 25 aprile 2024.
Significa innanzitutto essere portatori di memoria: ricordare che festeggiamo, ancora una volta, la Liberazione della nostra cara Italia dal regime nazifascista, che per lungo tempo ha soggiogato i nostri concittadini, privandoli delle libertà fondamentali; un regime che si è reso responsabile o complice della morte di milioni di innocenti per questioni razziali, politiche o puramente discriminatorie.
Ricordiamo la liberazione dalla tirannia e dall’oppressione, libertà conquistata grazie alla lotta di tante donne e uomini che hanno rinunciato alla propria sicurezza, talvolta agli affetti e spesso alla propria vita, in suo nome.
Non permettiamo mai che venga dimenticato il contributo dei partigiani e delle partigiane che ha consentito la sconfitta di un nemico folle che si considerava superiore e invincibile e che avrebbe voluto dominare il mondo.
La lotta delle nostre compagne e compagni ha permesso di riscattare l’intero Paese dall’umiliazione sino ad allora subita, ma soprattutto di far prevalere il bene sul male assoluto.
Venti anni di dittatura avevano infatti oscurato l’umanità del nostro popolo, promuovendo l’indifferenza e il silenzio complice di tanti italiani rispetto ad un regime disumano. La lotta di liberazione ha riacceso la luce e per questa ragione oggi dobbiamo festeggiare.
Difendiamo il nostro 25 aprile!
Purtroppo, alcuni considerano questa celebrazione una ricorrenza anacronistica, superata o divisiva: quanto si sbagliano!
L’insopportabile censura, operata recentemente in una rete della televisione pubblica ai danni di un noto scrittore italiano ne è la prova! Il tentativo di minimizzare o ridimensionare ciò che è accaduto nel ventennio fascista non rispecchia la realtà storica italiana.
Oggi, come 79 anni fa, è assolutamente attuale e fondamentale lottare per preservare la nostra libertà e questo è il nostro compito di partigiani!
Che bella parola “libertà”: significa esseri liberi di esprimere la propria opinione, anche se non è uguale a quella di chi ci sta di fronte; liberi di amare chi si vuole; liberi di vivere pacificamente nel proprio Paese; liberi di sognare un futuro dignitoso per sé e per i propri figli; liberi di credere in Dio oppure no e di chiamare quel Dio Allah, Gesù o Budda...liberi dall’ingiustizia che soffoca la dignità degli uomini.
Oggi tanti avvenimenti nefasti stanno mettendo a rischio la libertà e la pace, nostra e dei nostri fratelli, sia nel cuore dell’Europa che in Medio Oriente e in altre parti del mondo, di cui si parla sempre troppo poco.
Ascoltiamo e facciamo nostre le parole di Papa Francesco, che appare sempre più come uno dei pochi veri e strenui sostenitori della pace!
Ha detto in merito alla guerra tra Ucraina e Russia che “Non si può lasciare protrarre un conflitto che va incancrenendosi sempre di più, a detrimento di milioni di persone, ma occorre che si ponga fine alla tragedia in atto attraverso il negoziato, nel rispetto del diritto internazionale”.
Parlando invece del conflitto tra Israele e Palestina ha recentemente ribadito il suo appello a tutte le parti coinvolte per un cessate-il-fuoco su tutti i fronti e per l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza. Ha chiesto fermamente che la popolazione palestinese riceva gli aiuti umanitari e che gli ospedali, le scuole e i luoghi di culto abbiano tutta la protezione necessaria.
Diffondiamo il suo appello a «perseguire una politica di disarmo», ribadendo «l’immoralità di fabbricare e detenere armi nucleari», rinnovando inoltre la proposta di costituire un Fondo mondiale per eliminare la fame e per promuovere uno sviluppo sostenibile del pianeta.
Voglio ricordare inoltre il pensiero del nostro Presidente della Repubblica Mattarella, quando sottolinea che il compito del nostro Paese è "costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo".
Anche fare propri e diffondere questi pensieri significa essere partigiani oggi!
Non dimentichiamoci poi gli attacchi più o meno velati alla nostra amata e preziosa Costituzione, che va difesa strenuamente! La Costituzione che è il segno più tangibile di quello per cui tante donne e uomini hanno lottato!
Le proposte di autonomia differenziata e di premierato mettono a rischio la tenuta democratica del nostro Paese, ma la maggior parte dei cittadini pare non esserne consapevole.
Gli attacchi continui alla sanità e alla scuola pubbliche sono un grave indebolimento della nostra Costituzione e del nostro sistema democratico tutto.
L’incapacità della politica e del mondo imprenditoriale di porre rimedio alla piaga delle morti sul lavoro è una grave mancanza, su cui riflettere e intervenire rapidamente. Come pure le soluzioni disumane prospettate sulla questione dell’immigrazione dai paesi più poveri sono sintomo di un egoismo sociale preoccupante.
La crescente disaffezione dei cittadini verso la politica, che si traduce nella sempre più scarsa affluenza alle urne, deveinterrogarci!
Per tutti questi motivi la nostra presenza oggi non può limitarsi alla memoria di ciò che fu fatto dai nostri partigiani negli anni bui del fascismo; questo è senz’altro dovuto, ma non basta!
Essere partigiani dunque significa anche battersi, qui e oggi, affinché non vengano mai dati per scontati i valori di libertà e democrazia tanto agognati!
Abbiamo l’onere di trovare nuove forme di azione, al passo coi tempi, per affermare i valori presenti nella nostra Costituzione, in particolare la libertà e il ripudio della guerra già citati, come pure l’uguaglianza, il diritto al lavoro, la giustizia sociale; dobbiamo essere partigiani nei luoghi di lavoro, in famiglia, con gli amici, nelle occasioni sociali...essere partigiani sempre!
Non accontentiamoci di essere spettatori passivi di quanto accade attorno a noi, non voltiamoci mai dall’altra parte, ricordiamoci sempre l’esempio delle partigiane e dei partigiani e raccogliamo la loro eredità, scegliendo di stare dalla parte giusta, quella che riconosce la libertà, la pace e la democrazia quali valori imprescindibili. Dobbiamo divenire testimoni di tutto ciò, combattendo l’indifferenza e l’individualismo, che ormai sembrano pervadere il nostro sistema sociale!
Essere partigiani oggi significa diventare un vòlano per i giovani: dobbiamo avere la capacità di trasmettere la memoria alle nuove generazioni, stimolando in esse lo sviluppo di una coscienza civile attiva, non succube di tanti falsi profeti che pervadono il mondo attuale.
Abbiamo il dovere di far immaginare ai nostri figli e nipoti, sempre più sfiduciati, la possibilità di un futuro sostenibile e più giusto! Non possiamo arrenderci!
Dobbiamo difendere e sostenere i ragazzi e le ragazze contro chi cerca di sopprimere il loro dissenso con metodi discutibili.
Essere partigiani oggi significa continuare a lottare contro il sonno delle coscienze!
Ritengo doveroso infine ricordare i partigiani della nostra città: furono davvero parecchi gli uomini e le donne che a Limbiate si batterono contro il fascismo; molti subirono arresti, torture e la deportazione, alcuni persino la fucilazione o trovarono la morte in combattimento. Onore a tutti loro! Ne cito solo alcuni per ricordarli tutti: i fratelli Luigi e Remo Parisio, Francesco Solari, Giuseppe Agostoni, Paolo Montani, Giuseppina Zanoli.
Concludo ringraziando anche voi, che con la vostra presenza oggi, dimostrate quanto sia necessario celebrare ora e sempre il 25 aprile!
Viva la Resistenza, Viva la Liberazione, Viva la Pace, Viva la Costituzione e Viva la Repubblica antifascista, sempre e ovunque!
Limbiate, 25 aprile 2024