Manco da Mombello da qualche anno, la vita mi ha portato altrove, da questo luogo che i miei suoceri, con parole di meraviglia, mi raccontavano sempre di quanto fosse stato, nell’anteguerra, un paradiso di pini che nascondevano trattorie frequentate dai milanesi in fuga dalla città alla ricerca di sapori genuini.
Certamente una visione bucolica oggi introvabile, come in buona parte della Brianza e dell’hinterland milanese, ridotti per dirla con Gadda, ad una «sequenza continua di capannoni ed orride villette» lo scempio ottenuto da una pianificazione del territorio inesistente, costruisci dove e come ti pare, il messaggio veicolato. Pazienza, attendiamo tempi e città migliori, confidando nella sapienza degli amministratori, edificanti nei progetti ma possibilmente parchi nelle cubature.
Questi pensieri mi sollecitano a camminare. Scendo da Mombello, lungo la ciclabile che porta al centro, un’opera a suo tempo opportuna per la comodità e la sicurezza dei tanti cittadini che avevano necessità, o solo desiderio, di transumare in città con le gambe di San Francesco, a fianco dei motori della Monza-Saronno, ma stando al sicuro. Soluzioni meritevoli di moltiplicazione sul territorio. Con il passo giusto, il lento piede del viaggiatore curioso, lo sguardo ritrova ancora il verde dei campi, lo spazio del respiro.
Ma quando arrivo in piazza Tobagi ho un soprassalto, dov’è finita «quella» piazza dove i miei ragazzi hanno giocato e perfino suonato? Quella piazza che ricordavo essere luogo di incontro e svago della cittadinanza in un brulichio di persone festose multicolori, durante il mercato settimanale ma anche in ogni pomeriggio aperto di sole?
Pochi anni che manco, non un decennio, ed ora quella piazza è scomparsa, perché lo sguardo impatta un edificio che ne occupa buona parte, il resto sono auto parcheggiate, ciò che era un fiore all’occhiello per lo sviluppo della Porta Nord è sparito nel cemento.
Non mi capacito, chiedo lumi in giro, è la modernità, sono i nuovi bisogni, mi si dice. Non capisco lo scambio, una piazza così viva, non un rudere ammalorato, ora ridotta a monofunzione privata?
Qualche anziano mi sorride allargando le braccia, ma noi «sumarell» cosa possiamo capire?
I bambini sono migrati alla ricerca di altri luoghi, le biciclette scendono veloci, quasi a non voler vedere, verso un ponticello che scavalca il Garbogera, a due passi dal centro. Ma non siamo ad Amsterdam, e Limbiate ha una piazza in meno. Venduta. Immobiliare Piazza Tobagi Real Estate.
Roberto Tosi