I comitati dei pendolari orfani del tram scrivono al ministro delle Infrastrutture: senza quei fondi niente gara d’appalto.
Una lettera a Salvini per chiedergli conto dei 26 milioni mancanti per far partire i lavori di riqualificazione della linea di tram Milano-Limbiate. I rappresentanti dei pendolari rimasti orfani del Frecciarancio, che collegava il capolinea di Mombello con la fermata M3 Comasina e garantiva spostamenti puntuali, senza code e senza intoppi a circa 6mila utenti al giorno, chiedono al ministro delle Infrastrutture di fare in fretta ad erogare i soldi mancanti a far partire le gare d’appalto, che già di tempo ne occorrerà molto prima di rivedere in funzione il tram della Comasina.
Mauro Anzani (Utenti trasporto pubblico), Michele Reggiani e Jacopo Stocco (gruppo Salviamo il tram della Comasina) riassumono la vicenda del tram al ministro Salvini, sottolineando che il progetto di riqualificazione "è ora giunto all’approvazione del progetto definitivo ed è in attesa dell’integrazione del finanziamento, necessaria per indire la gara d’appalto per la realizzazione dei lavori. Abbiamo cercato di far tenere attiva la linea storica fino all’inizio dei lavori che, tenuto conto dei tempi italiani per le opere pubbliche, non appare avverrà in tempi brevi". Sottolineando peraltro che ai loro precedenti appelli "non c’è stata alcuna risposta dalle Istituzioni".
«Si era parlato di inserire l’integrazione nella Finanziaria approvata a dicembre ma ciò non è avvenuto.
Vorremmo quindi chiederle quando sia previsto lo stanziamento dei 26 milioni aggiuntivi di cui sopra, necessari a coprire gli extracosti, e con quale provvedimento". Sempre rivolgendosi a Salvini, i portavoce dei pendolari ricordano: "Abbiamo letto sulla stampa di un suo confronto sul tema con il sindaco Sala, ma poi non sembra ci sia stato alcun seguito. Chiediamo quindi che venga concretamente affrontata e risolta in tempi rapidi la questione, al fine di poter bandire la gara il prima possibile".
ilgiorno.it 17 feb 2023
NdR. Ci auguriamo che tutti i soggetti, politici e non, che prima e durante la campagna elettorale regionale si sono eretti a novelli paladini difensori della tramvia, siano ancora in prima fila a fianco dei Comitati a chiedere con fermezza che gli impegni presi per salvare il Milano-Limbiate siano onorati al più presto.