Come gruppi di opposizione, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Limbiate Solidale abbiamo protocollato una mozione indirizzata al Sindaco Antonio Romeo e a tutto il Consiglio comunale con la richiesta di adesione da parte del nostro Comune alla Carta d’intenti RE.A.DY. (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento ses­suale e identità di genere).

In questi ultimi anni diverse Amministrazioni locali e re­gionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle persone omoses­suali e transessuali, sviluppando azioni positive e promuovendo atti e provvedi­menti amministrativi che tutelassero dalle discriminazioni.

In Italia, infatti, le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (lgbt) non godono ancora di pieni diritti e spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi.

Risulta pertanto importante l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.

L’affermazione dei diritti delle persone costituisce infatti il presupposto per la costruzione di una compiuta citta­dinanza. Al fine di dare visibilità a quanto è stato fatto in alcune realtà locali e diffon­dere buone prassi su tutto il territorio nazionale, anche noi ci impegniamo a promuovere la Rete Nazionale delle Pubbli­che Amministrazioni.

Una rete che sappia valorizzare le esperienze già attuate e adoperarsi perché diventino patrimonio co­mune degli Amministratori pubblici locali e regionali italiani.

In questo modo si darà un contributo non solo per contrastare le discriminazioni, ma anche per promuo­vere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare.

La mozione è stata discussa e approvata nel Consiglio comunale del 28 settembre con un numero di interventi che non si ve­devano dall’inizio della legislatura.

Il tema sembra sempre agitare le coscienze di chi dà per scontato i diritti senza, probabil­mente, conoscere la realtà della vita delle persone coinvolte.

Durante la discussione è stato citato perfino l’articolo 3 della Costituzione, poche righe che definiscono quanto invece deve, ancora oggi, essere scritto per essere compreso e applicato.

Michele Papa 
a nome dei consiglieri di opposizione

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